In montagna a Usseglio: vacanze in famiglia

Anche quest’anno ho trascorso qualche giorno in montagna, a Usseglio, in provincia di Torino, sui 1300 metri, un piccolo centro nelle Valli di Lanzo, con una chiesetta e il minigolf, poche persone, ma siamo stati molto bene.

Con i ragazzi della CER, dal 5 al 12 agosto c’erano Elisa e Gabriele, poi dal 12 al 14 Davide e Safae: come di consueto hanno proposto delle belle passeggiate, escursioni a Usseglio, Pian Benot, Lernie giochi e attività di gruppo molto interessanti.

Io non ho potuto fare l’intero periodo perché, ora che sono in Over18, sto cercando lavoro e avevo un colloquio il 6 agosto, quindi sono andato un giorno con Francesco, l’educatore che è da poco in pensione, ma non ha saputo resistere al desiderio di trascorrere del tempo con Harambée. Poi, insieme a Sara e ai ragazzi del GApp, ho fatto dal 12 al 14 agosto.

La casa era molto accogliente: fuori c’erano i tavoli dove si poteva giocare a carte, poi il calcetto e i campi per giocare a pallavolo, dentro la sala da pranzo, il refettorio, la cucina e sopra le camerate per ragazze e ragazzi.

Una proposta sempre bella, pensata per vivere in una dimensione di famiglia: i volontari – come al solito – ci hanno un po’ viziati, con i loro manicaretti e le prelibatezze che ci hanno preparato, ma anche per tutte le piccole attenzioni quotidiane che ci hanno fatto sentire coccolati, proprio come in famiglia.

La passeggiata del 13 è stata bella, anche se un po’ faticosa: ci siamo fermati a fare il picnic ma non abbiamo raggiunto il lago perché è sopraggiunto un temporale che ci ha accompagnato sulla strada del ritorno, garantendoci una bella doccia!

“Esperienza meravigliosa! Davvero un bellissimo incontro tra Gappini e ragazzi della CER. Ho visto tanti sorrisi aperti e cuori disponibili a condividere giochi, momenti, cibo, camminate e… corse per sfuggire a un temporale che poi ci ha beccato in pieno, ma non è riuscito a raffreddare il nostro entusiasmo!” dice Sara, educatrice del GApp.

“Si è formato un bel gruppo multietnico in cui ci è stato diverse volte scambio di informazioni culturali. Abbiamo concluso questa esperienza con un falò finale e tanta musica da quella araba alle tarantelle del Gargano … si era creata una bell’atmosfera calorosa tra giochi e balli”, racconta l’educatrice Safae .

Poi continua confidando le sue emozioni personali e la gratificazione professionale: “Questa esperienza mi ha sbloccato un po’ di ricordi della mia infanzia e le vacanze trascorse dai nonni in montagna in Marocco , si percepiva un bel clima di famiglia e di unione . È stato bello vedere i ragazzi che si affidano a noi e fin da subito si è creato un rapporto di fiducia, armonia, rispetto e integrazione”.

“Accanto al falò, l’ultima sera, abbiamo condiviso ognuno un pensiero, una riflessione su cosa ci era piaciuto della vacanza in montagna: tanti harambini hanno detto l’arrivo dei Gappi e la condivisione, In generale tutti hanno parlato della bellezza e il potere del gioco, la natura, il buon cibo, la gratitudine per i volontari”, è ancora Sara a parlare.

“Io mi sono divertita tantissimo, sono rimasta davvero colpita dall’atmosfera che si è creata, non me l’aspettavo proprio questa integrazione che c’è stata: i ragazzi si sono subito trovati e i gappini hanno condiviso attività che non sono proprio nelle loro corde, come i giochi da tavolo. poi siamo riusciti anche a tirare su una squadra di pallavolo… Davvero tutto molto bello, anche se venivo da una settimana di turno, non ho sentito la stanchezza…” conclude con la sua inconfondibile notta di entusiasmo.


Un ringraziamento speciale va ai volontari storici, Franco e Franca, a Gianni e ad Angela, mia compaesana. Grazie di cuore, perché si sono fatti coinvolgere ed hanno partecipato alle nostre attività e, con la loro presenza, ci fanno sentire amati e coccolati, come in famiglia!

Cristian Raimondo Parraco

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