PraticaMENTE: metti in pratica un sogno


Nei mesi di giugno e luglio 2024; sei giovani, provenienti da inserimenti del servizio sociale di Casale e da Harambee, hanno partecipato agli incontri del progetto PraticaMENTE,
Gli incontri prevedevano un percorso che accompagnasse i giovani in un piccolo viaggio nel mondo del lavoro, che partisse da loro, dai loro pensieri e dalle loro sensazioni, per giungere a renderli capaci di avventurarsi ed esplorare in sicurezza un terreno che sentono ancora così fragile sotto i loro piedi.

Nel concreto, PraticaMENTE vuole inserirsi tra l’esperienza scolastica e l’ingresso nel mondo del lavoro con lo scopo di preparare quei giovani fra i 16 e i 18 anni, che al termine dell’anno scolastico, faticano a trovare una collocazione lavorativa o volontaristica estiva che permetta loro di accedere ad una qualche formazione e che li impegni in modo da evitare e/o prevenire derive quali disimpegno o ritiro sociale.

Questo progetto vuole offrire un’occasione perché essi possano nella pratica crearsi un’idea (MENTE) del mondo lavorativo in cui a breve entreranno, attraverso esperienze con professionisti del settore che aiutano i partecipanti a calarsi nel quotidiano lavorativo di diversi settori, attrezzandoli di quegli strumenti che in qualche modo riescono a entrare in uno zaino poco fornito.

La proposta di PraticaMENTE, in questa prima edizione, è stata declinata in due incontri settimanali da due ore l’uno per cinque settimane: il percorso ha fornito la possibilità di alcuni “assaggi” attraverso incontri con i professionisti e laboratori di role playing con l’intento di far calare il giovane nel quotidiano lavorativo, ma senza una vera messa alla prova che comprometta l’assunzione. L’obiettivo è far sperimentare le caratteristiche peculiari di un ambiente e di un ruolo- ancora sconosciuto – di cui non si padroneggia il senso di fatica, gli strumenti necessari, ma anche il senso di soddisfazione dell’apprendere nella realtà un lavoro.


Nel primo incontro, dedicato alla conoscenza, i partecipanti si sono presentati attraverso un gioco in cui dovevano dire una verità e due bugie su di loro, cercando di indovinare quale fosse la verità abbiamo rotto il ghiaccio sulla possibilità di poter parlare di sé.

Successivamente abbiamo parlato di sogni utilizzando la figura di un albero per dare spessore al pensiero: quali sono le radici del tuo sogno?

Il tronco, il senso del tuo sogno, è abbastanza forte per sostenere tutto? Quali fiori, frutti, foglie ti aspetti possa portare?


I partecipanti si sono lasciati trasportare, anche se all’inizio titubanti, nel lavoro di collegamento mente-pancia, anche se la sensazione è che per entrare davvero nel merito di queste verità occorre più tempo per lasciare spazio a riflessioni concrete e ancora più agganciate alla loro realtà quotidiana del proprio territorio.

Nel secondo incontro si è affrontato il colloquio: dopo una parte di breve teoria su come si affronta il colloquio di lavoro e su come si prepara un CV, i partecipanti hanno sostenuto un colloquio in una dimensione di role play/gioco. Ognuno di loro ha pescato un ipotetico colloquio per una posizione lavorativa ( pizzaiolo, cameriere, magazziniere), dopo un momento di riflessione e pensiero su come preparare la prova (ricerche su internet dell’azienda in questione, quali domande porre, …) bisognava sostenere il colloquio con l’educatrice nei panni del datore di lavoro.

Alla fine dell’incontro, in gruppo, abbiamo portato e raccolto le riflessioni sulla performance: difficile ma molto utile, , perché è stato sicuramente un allenamento specifico e pratico, con alle spalle la teoria necessaria per affrontare questo momento che solitamente genera molta ansia.

Nei successivi incontri, ogni professionista invitato come relatore e animatore ha portato la propria storia, raccontando, tra sogni e difficoltà, come è arrivato a fare un lavoro soddisfacente. Successivamente ha fatto sperimentare ai partecipanti il ruolo riguardante la propria professione. Al termine i ragazzi hanno compilato un questionario di gradimento relativo al loro approccio a quella professione.

In questi incontri ogni ragazzo si è potuto visualizzare in un abito insolito e diverso e in qualche caso ha davvero dato la possibilità di immaginarsi in contesti prima inimmaginabili. Ascoltare l’esperienza di persone differenti, che svolgono diverse professioni, ma con la radice comune della responsabilità verso i propri sogni ha attivato l’ascolto da parte dei ragazzi che hanno iniziato a assumere “la fatica e l’impegno” come elementi che danno energia ai propri sogni.

Nell’incontro finale, è stata rivista l’esperienza tutti insieme: sfogliando i questionari, riguardando le foto, abbiamo ripercorso le diverse tappe di questa esperienza.

“Ho capito che devo impegnarmi per realizzare i miei sogni”, ma anche “Non mi devo fermare alle prime fatiche” sono alcuni alcune delle riflessioni fatte dai ragazzi che hanno partecipato.

In conclusione si è reso evidente che avere la possibilità di incontrare persone che raccontano la propria esperienza professionale, dando anche la possibilità di un piccolo assaggio della propria realtà lavorativa, renda l’esperienza estremamente concreta (e non virtuale come è l’abitudine per i giovani) e più vicina alle loro possibilità, creando una visione del mondo lavorativo sempre più vicino alla propria realtà, riducendo poco per volta le ansie e le paure.

Valentina Zavarise

Condividi

Condividi su facebook
Condividi su twitter
Condividi su whatsapp
Condividi su linkedin
Condividi su email

Altri articoli

Al mare ad Alassio…

Dal 19 al 24 luglio, ragazze e ragazzi di CER e GApp hanno trascorso alcuni giorni di vacanza al mare nella casa salesiana di Alassio