Educare al bello: visita al museo Borgogna

Circa un mese fa, l’IP Lanino (https://www.cavourvercelli.it/indirizzo-di-studio/servizi-socio-sanitari/), la scuola che frequento, ha organizzato una visita al museo Borgogna di Vercelli per farci ammirare delle opere e guidarci in una esperienza di osservazione e riflessione, che per me è stata estremamente interessante e istruttiva.

Vorrei descrivere le mie impressioni su un quadro esposto, La caccia sfrenata della felicità, un’opera della seconda metà del XIX secolo (https://www.museoborgogna.it/opere/manifattura-reale-di-berlino-copia-su-porcellana-da-henneberg/).

Nel quadro sono rappresentati un uomo a cavallo e, davanti, una donna seminuda che tiene nella mano destra una corona; dietro l’uomo c’è un teschio che rappresenta la morte, sotto i due soggetti si vede un ponte che in prospettiva si restringe.

Sotto la ragazza c’è una sfera che io interpreto come un occhio che esprime i giudizi che noi diamo agli altri e quelli che gli altri hanno di noi, ma allo stesso tempo noi abbiamo verso noi stessi!

In basso, distesa, c’è una donna che il cavallo, nella sua corsa, sta calpestando: questo rappresenta la poca attenzione nella ricerca della bellezza, la mancanza di riguardo verso le altre persone e lo scarso interesse per i danni che si possono infliggere.

La morte, rappresentata dal teschio, è il risultato di questa sfrenata ricerca che alla fine risulta vana: si percepisce chiaramente che l’uomo, da un momento all’altro, verrà fatto inciampare dal teschio e cadrà giù nel baratro, poiché, essendo troppo preso dal raggiungere il suo obiettivo, non si accorge di ciò che gli accade intorno.

Questa mia interpretazione, che non rispecchia l’intenzione dell’autore, è molto legata alla realtà della vita: spesso siamo così concentrati nell’inseguire i nostri obiettivi che non ci curiamo degli altri e non ci accorgiamo di ciò che abbiamo intorno.

Questa esperienza è stata arricchente e ci ha dato l’opportunità di riflettere concretamente, semplicemente partendo da un’opera d’arte. Sarebbe bello avere altre occasioni come questa.

Jacopo Lo Scalzo

Condividi

Condividi su facebook
Condividi su twitter
Condividi su whatsapp
Condividi su linkedin
Condividi su email

Altri articoli

Festa di Don Bosco 2025

“Uno solo è il mio desiderio, quello di vedervi felici nel tempo e nell’eternità”, scriveva don Bosco in una lettera da Roma del 1884. Don

Natale in casa Harambée

C’è fermento in casa Harambée, il Natale si avvicina e, come accade in tante case, ci si prepara addobbando gli ambienti, facendo il presepe, preparando