Come ogni anno, alla fine di luglio, ragazze e ragazzi, con educatrici e educatori di Harambée, organizzano una festa a cui sono invitati tutti coloro che in qualche modo collaborano in vario modo o semplicemente condividono dei momenti con la comunità: nel più autentico spirito salesiano ci si ritrova tutti insieme, si prega, si condivide la cena e si gioca, come una vera famiglia allargata.
I ragazzi e le ragazze sono protagonisti a diversi livelli, ognuno in base alle proprie attitudini e preferenze: dalla scelta del tema alla creazione dell’ambiente e alla preparazione del cibo e dell’intrattenimento.
Quest’anno l’ambientazione era Western con protagonisti cow-boys e cow-girls, balli e musica country, menù a tema e un vero fuoco su cui arrostire mashmellows.
I ragazzi del laboratorio, con l’educatore Roberto, hanno dato il loro contributo costruendo le porte del Saloon e altri arredi che hanno contribuito a creare quella suggestiva atmosfera che ha contribuito a rendere indimenticabile la serata.
“Essere invitati è stato bellissimo, una sorpresa, anche perché io collaboro poco, anche se sono sempre in mezzo ai ragazzi. Essere accolti e coinvolti è stata un’esperienza incredibile” ci dice Paola e le sue parole tradiscono emozione e gratitudine.
“Bellissima festa, molto a tema e coinvolgente. Ottimo cibo e ottime sceneggiature” dice Cristian, in Harambée da tanti anni, che si è appena diplomato ed ha cominciato un percorso di progressiva autonomia in Over18.
“FARE l’educatore è un mestiere interessante e complicato”.
“ESSERE educatore richiede di mettersi in gioco, come professionisti e come persone, ad un livello ancora più profondo, che necessita di grande equilibrio”.
“Essere educatore in Harambée è una grande fortuna, perché permette di vivere un contesto dai forti punti di riferimento che aiutano a tirare fuori il meglio ogni giorno e che sono un appiglio nei momenti difficili”.
“Abbiamo perciò pensato che fermarsi un secondo e ringraziare tutte le realtà che contribuiscono a creare Harambée fosse, oltre che sentito e doveroso, il modo perfetto per mettere altra benzina nei serbatoi in vista di tutte le avventure che ci aspettano”.
Queste semplici, ma molto sentite, parole sono state dedicate da Davide, a nome di tutte le educatrici e gli educatori di CER, CEM, GApp, Over18, ai volontari che donano il loro tempo e la loro presenza ai ragazzi, nei diversi momenti della quotidianità come nelle occasioni speciali e a tutti coloro che in qualche modo collaborano in qualche modo per assicurare alle ragazze ed ai ragazzi un futuro migliore.
“Ma soprattutto grazie a voi ragazzi e ragazze perché ci permettete di lavorare in un contesto di persone nella loro interezza; per essere ogni giorno una sfida avvincente e per pretendere da noi il meglio in maniera costante; per tutte le volte in cui ci mostrate le vostre fragilità e accettate le nostre. Grazie per tutte le storie da raccontare, per tutti i momenti divertenti e per quelli emozionanti, che sono fissi nella memoria di tutti i presenti. Grazie per ogni obiettivo raggiunto e per ogni ripartenza dopo una battuta d’arresto. Grazie per regalarci l’umiltà necessaria per distoglierci da ogni velleità salvifica, per ricordarci che ogni giorno conta e che solo nella condivisione si cresce. Anche noi lo facciamo con voi”.
“Ricordate che siete il centro del nostro progettare e del nostro agire, perciò grazie soprattutto per quando ci salutate e provate mettervi in autonomia sulla strada verso la vostra Felicità”.
“Grazie in anticipo, per quando, ogni tanto, vi ricorderete di Harambée”.
Carolina Schiavone