I 25 anni di Harambèe

Qualche mese fa, in occasione del compleanno per i 25 anni di Harambèe si sono realizzati una serie di video che raccontano la nostra comunità, perché anche con il covid, qui, amiamo tanto i momenti di festa. La più importante per me è la cosiddetta “festa della zanzara”, quella che si celebra in luglio, per ringraziare i nostri volontari e i nostri amici. 

Il video, di cui vi sto scrivendo, racconta la storia della comunità dal giorno della sua apertura fino a oggi, e quindi sono protagonista anche io con il gruppo attuale di ragazzi con cui abito sotto questo tetto. Pur essendo in questa comunità da tre anni, guardando il video ho scoperto cose che non conoscevo. Aggiungerei che per me Harambèe è un luogo dove l’adolescente in sé sviluppa una sicurezza interiore, impara ad appartenere al gruppo e può sviluppare forti legami affettivi che a volte possono rimanere saldi nel tempo con gli educatori, i volontari, i servizi civili e le nostre collaboratrici che chiamiamo “nonna e zia”, appunto per il forte legame affettivo che abbiamo col tempo instaurato con loro. Oltretutto, riceviamo una risposta al nostro mantenimento.

Nella mia esperienza personale, nel mio cammino in questa comunità, ho incontrato diversi educatori che mi hanno sempre sostenuto: a scuola, nello sport, negli incontri con i miei genitori, nelle visite mediche e a volte anche nelle questioni burocratiche. 

Cosa vuol dire vivere fuori famiglia? 

Un ragazzo può vivere con dei problemi familiari sulle spalle che si possono contenere con un appoggio “lieve” al servizio sociale, che magari manda il minore nel centro diurno, dove i ragazzi vengono seguiti da educatori territoriali per tutta la mattina ed il pomeriggio, rientrando poi in famiglia alla sera. Se invece la famiglia o i parenti si trovano in grande difficoltà, il servizio sociale interpella il giudice che con un decreto dispone l’inserimento del minore in comunità. Se i genitori o i parenti sono decaduti per vari motivi, oppure se il minore non può o non se la sente di rientrare in famiglia, può chiedere di andare in affido da un’altra coppia di genitori che appunto possano soddisfare le esigenze del minore. La situazione viene sempre valutata dal giudice. 

Harambèe sì perché? 

Harambèe sì, perché mi sembra un posto molto sicuro e protetto, dove vi è un personale molto competente che ogni giorno da attenzioni specifiche ad ogni ragazzo o ragazza. Io prima di arrivare in Harambèe ero in un’altra comunità dove non sentivo un buon clima di vita e la giornata mi pesava molto più di adesso. Qui in Harambèe mi trovo bene perché ho imparato a non “nascondermi più dietro i cespugli”, ad essere una persona che prende la vita in mano per farne pian piano un vero e proprio capolavoro. La comunità Harambèe ci aiuta e ci fa sbocciare come delle rose rosse a maggio. Da quando sono arrivato nel 2017 ad oggi, sono molto cambiato sia nell’ambito comportamentale, fisico, che da un punto di vista emotivo e relazionale nello stare con le altre persone, e per questo ringrazio i miei educatori che mi hanno preservato da un passato difficile e da forti problemi familiari legati alla mia situazione di vita precedente.

Cosa mi auguro per il mio futuro? 

Rispetto alla mia situazione di vita personale futura, penso che sarò in un over 18 (un servizio che ti aiuta nell’autonomia), terminerò il liceo e mi auguro poi di lavorare, oppure vedrò cosa il destino ha riservato per me. Generalmente chi esce dalla comunità, può proseguire se lo vuole, con un cammino per la maturità e la sicurezza di vita (over 18), in altri casi se l’autonomia non è ancora possibile, si indirizza il ragazzo verso comunità per adulti fragili. Viceversa, se i parenti o i familiari si riprendono dai loro problemi, e ci sono le condizioni per poter tornare a casa, il giudice e l’assistente sociale avvalorano la nuova condizione e il minore rientra nella sua famiglia, o ancora, decide di ritornarci autonomamente quando raggiunge la maggiore età. 

In conclusione, ringrazio tutti voi che avete letto la mia esperienza in comunità e vi invito a vedere il video riguardante i 25 anni di Harambèe. 

Ciao! Cristian 

Condividi

Condividi su facebook
Condividi su twitter
Condividi su whatsapp
Condividi su linkedin
Condividi su email

Altri articoli

Esprimere sé, liberamente…

“Io non vi insegnerò a disegnare, ma impareremo a esprimere quello che abbiamo dentro””. Parte da questa semplice dichiarazione un laboratorio di pittura che ha

Ciao, don Mecu!

“Ciao, don Mecu, oggi ci hai lasciato. Sei stato un esempio per tutti noi, tu, che ogni volta che venivi a trovarci in comunità per

Parliamo di affido con Anna e Oreste

Tastiera e chitarra terminano l’intro, le voci dei soprani intonano il canto d’ingresso della Messa domenicale, Cristina canta con grande trasporto, seguendo le note che