Come è consuetudine in questi ultimi anni, dal 28 al 30/12/2024 si è svolto il campo oratoriano montano nella casa salesiana di Pracharbon in Valle d’Aosta: protagonisti sono stati giovani, amici, CER, GApp, Over 18 e la comunità parrocchiale del Valentino di Casale Monferrato.
Questi giorni sono stati molto belli, ma anche molto brevi e fugaci: il tempo è trascorso fra giochi con la neve (che per fortuna era abbondante) e riflessioni di gruppo, fra giochi da tavola, come ping-pong, calcetto, uno, lupus e serate organizzate con varie sfide tra squadre.
In gruppo abbiamo potuto riflettere su come reagiamo alle scelte, tipo quando ci viene proibito di fare ciò che vogliamo; alcuni hanno raccontato di scelte sbagliate sia in ambito familiare che amicale. Qualcuno, per non lasciare gli amici, ha scelto un percorso di studi diverso da quello che voleva davvero; altri ragazzi hanno suggerito di scegliere secondo le personali propensioni, per costruirsi un proprio futuro.
Anch’io ho detto la mia, ho parlato di come vivo e gestisco gli imprevisti: non prendo bene i cambiamenti perché mi spaventano, mi danno ansia, ho trovato che parlarne con qualcuno che sappia ascoltarmi, mi aiuta, creando uno spazio per pensare o ripensare a ciò che mi accade.
Ora, da quando sono in Over18, è più difficile perché ho da gestire tutto il quotidiano di una casa, ho la preoccupazione di trovare un lavoro, ma sto anche imparando cose nuove.
Tutte queste riflessioni sono scaturite dalla visione del film “Coco” incentrato sulla figura di un ragazzino, Miguel, il quale, disobbedendo alla propria famiglia, si caccia nei guai per seguire il desiderio di diventare un musicista, ritrovandosi nel regno dei morti per seguire i suoi antenati; intanto Ernesto de la Cruz, musicista suo idolo, si rivelerà ben presto malvagio perché ha ucciso suo zio. Miguel per salvarsi dovrà farsi dare la benedizione dallo zio per tornare nel regno dei vivi con l’impegno di farlo ricordare a sua nonna Coco, per evitare che si dissolva come il suo ricordo.
Si è parlato anche del fatto che gli “idoli” possono essere sia positivi che negativi, non è sempre facile distinguerli: i falsi idoli, gli idoli negativi possono essere distruttivi. Per salvarsi di devono seguire i consigli di chi ci vuole veramente bene e vuole il nostro bene.
Infine, si ringraziano il Don Alberto e Simona come organizzatori del soggiorno, Franco, Marisa e Giuseppe per aver cucinato dei manicaretti succulenti e gli educatori di Harambeé, Silvia, Davide e Sara, che hanno accompagnato e reso indimenticabili tantissimi momenti di questa bellissima esperienza.
Come prossime attività di incontro ci aspettano le attività per organizzare la festa di Don Bosco, come testimonianze e “Don Bosco pub” per i più giovani.
Con la montagna invernale ci diamo appuntamento al prossimo anno.
Cristian Raimondo Parraco