Incontro don Leonardo Mancini, Ispettore dei Salesiani per Piemonte, Valle d’Aosta e Lituania, che nei giorni di mercoledi 8 e giovedì 9 marzo è in visita al Valentino.
Due giorni molto intensi in cui si avvicendano incontri e riunioni, momenti di conoscenza delle diverse realtà e dei diversi gruppi presenti in parrocchia e in oratorio, di riflessione e di condivisione, come la preghiera di mercoledì con bambine e bambini dei diversi gruppi di catechismo e con i ragazzi che frequentano il cortile.
Gli chiedo – consapevole della difficoltà a spiegare brevemente un ruolo cosi ampio e complesso – chi è l’IIspettore e che cosa fa.
Risponde sorridendo con grande disponibilità e spiega che ha il compito di animare e governare il territorio dell’Ispettoria che gli è affidata.
Animare un territorio consiste nel visitare tutte le comunità presenti, le opere affidate ai laici, è un compito fraterno per verificare il cammino, dare suggerimenti e incoraggiare: un impegno che va da ottobre a maggio.
Le comunità, come tutte le opere salesiane, devono far riferimento a linee comuni, che possono essere elaborate nell’ambito della stessa Ispettoria o declinate basandosi su quelle nazionali in modo da rispondere all’esigenze del territorio. L’animazione, insomma, consiste nell’avviare processi, riportare tematiche, verificare, accompagnare nel cammino e nella riflessione.
Altro ambito è il governare: all’Ispettore – e al Consiglio ispettoriale che si riunisce almeno due giorni al mese – competono scelte importanti, come aprire o chiiudere un settore o una casa, approvare lavori importanti, affrontare problematiche particolari, nonchè le “obbedienze”, ovvero gli spostamenti dei confratelli (ognuno di essi ha le sue motivazioni, a volte anche personali, che vanno vagliate e soppesate prima di decidere la destinazione). Inoltre l’Ispettore è presidente del CNOS-FAP (http://cons-fap.it), che si occupa di orientamento e formazione, della ELLEDICI (http://elledici.org), dell’Istituto Universitario Salesiano di Torino (http://ius.to).
Gli chiedo, poi, che impressione abbia riportato della nostra comunità, delle persone che ha incontrato e conosciuto, delle ragazze e dei ragazzi accolti.
Risponde senza esitazione che ha visto una realtà viva, l’opera e le attività sono molto attive: il gruppo Caritas, i Cooperatori, la catechesi sono portate avanti con un grande coinvolgimento dei laici, che prestano il loro tempo, le loro competenze e la propria opera per portare avanti le numerose attività ed iniziative. Ha notato con piacere che la messa feriale del mattino è abbastanza frequentata e la cosa non è così scontata.
Parlando di Harambée, riferisce che si tratta si un servizio importante, nel puro stile salesiano di accoglienza dei giovani più poveri e disagiati: la comunità salesiana che si spende al meglio!
Ha trovato un’organizzazione seria, ben condotta, professionale, nella quale i ragazzi sono seguiti uno ad uno in modo personale e con un progetto personalizzato (la CER accoglie minori fuori famiglia, il CEM fornisce accoglienza e accompagnamento di minori in diurno, il GApp giovani adulti, l’Over18 neomaggiorenni in percorso di autonomia), rispondendo ai bisogni di famiglie e territorio. Tutte le persone impegnate in questo offrono la propria professionalità e serietà. Inoltre il dialogo fra la comunità salesiana e Harambée è cresciuto negli anni e questo è un aspetto molto positivo. Certo ci sono sempre margini di miglioramento, difficoltà da affrontare e risolvere, criticità e impegni di cui farsi carico, ma l’impressione è di vitalità e coinvolgimento.
Sottolinea che queste sono semplici osservazioni. è ciò che ha potuto vedere in questi giorni, incontrando e parlando brevemente con ragazze e ragazzi accolti da Harambée. Poi dice di avere in mente in particolare uno dei ragazzi della CER, che ha partecipato a diversi campi estivi negli anni, e del quale ha potuto apprezzare la crescita, l’ha visto maturare, pur nelle difficoltà personali e familiari, e impegnarsi in diverse attività.
Ringrazio l’Ispettore per il tempo dedicato a rispondere a queste domande e ripenso all’ultima cosa detta, accompagnare nella crescita, stare accanto, rendere questi giovani degli adulti capaci di vivere la propria vita e far fiorire i propri doni, anche nel servizio agli altri: questo è il carisma salesiano!
Ref. Carolina Schiavone