S-muovere attenzione verso i Care-Leavers: le proposte di Agevolando

Il secondo week end di maggio, alcuni ragazzi e una ragazza di Harambée (CER, GApp, Over18 e Territoriale) sono partiti per Cagliari, in Sardegna, per la seconda tappa (la prima era stata a Tolè, nei pressi di Bologna nel settembre 2023 e la terza sarà a novembre in Sicilia) del cammino proposto ai Care Leavers dall’associazione Agevolando, che partecipa ad un progetto europeo sulla mobilità (tutte le info sul progetto mobilità sono su https://www.agevolando.org/notizie/tutte-le-parole-di-una-mobilita).

I Care Leavers sono ragazze e ragazzi cresciuti fuori famiglia, in comunità o in affido e che al raggiungimento della maggior età, per la legge, devono “fare da soli”…

Giorgio Vergano ci spiega questo progetto: “L’obiettivo è quello di costruire, a partire dal punto di vista dei ragazzi, una serie di raccomandazioni sulla base delle tematiche portate dai diversi gruppi regionali: ogni regione ha scelto un tema, in Piemonte abbiamo lavorato sul tema “abitare”, con la produzione di una video-intervista strutturata dai ragazzi e contestualmente abbiamo preparato la presentazione del lavoro svolto sulla suddetta tematica da portare all’incontro di mobilità che sarà a livello nazionale.”

Noi, Agevolando, preferiamo “fare insieme”

“Ogni regione porta un tema, quindi, da quei temi si parte per affrontare a 360° tutti i punti di vista portati dai ragazzi a livello nazionale sull’argomento e da lì si ricavano le raccomandazioni, che verranno portate – insieme alle raccomandazioni costruite nei tre progetti di mobilità – nel 2025 a Roma in una conferenza nazionale, dove – a seconda delle tematiche emerse dal lavoro dei ragazzi – inviteremo interlocutori rappresentativi sia dal punto di vista tecnico che politico, per costruire un momento di dialogo con i ragazzi che hanno fatto questo percorso e lavorato sui diversi temi”.

Muovere idee, esperienze, riflessioni: s-muovere l’attenzione sui Care Leavers

il gruppo del Piemonte, la settimana precedente si è concesso un week end in tenda.

“La tendata è stata organizzata per rispondere alla voglia del gruppo di fare due giorni fuori e per confrontarci sulle tematiche emerse e affrontate, per registrare il video sul tema “abitare”, ma anche per rinforzare il legame e passare del tempo insieme, condividere spazi e creare incontro, costruire una rete, fortificare il gruppo territoriale. Questa è stata l’occasione per dedicarci alla tematica in un luogo carino e rilassante” conclude Giorgio, lasciando la voglia, a chi lo ascolta, di saperne di più su questi temi e sulle proposte e i progetti attivi dell’associazione.

“La tendata è stata un’esperienza molto bella e unica, una proposta magnifica, sia per il momento che per il posto. Ci siamo trovati tra amici, parlavamo e si sentiva l’unione. L’unione fa la forza. La realtà ha superato di gran lunga le aspettative: ho avuto tempo di conoscere meglio alcune persone, ci siamo confrontati su come affrontare certi problemi, il nostro passato, molto pesante…” ci dice Adil, che da alcuni mesi è passato dalla CER all’Over18.

Poi continua: “Ringrazio ancora Agevolando per tutto quello che ha fatto, che sta facendo, incontri, viaggi, iniziative varie e per tutto quello che farà e che è già in programma. Questi percorsi aiutano ognuno di noi singolarmente, ma servono anche a creare legami, siamo diventati amici”.

“Grazie a queste proposte, facciamo esperienze che ci aiutano a crescere e a creare legami”.

Sara ci racconta la sua esperienza in Sardegna: “Il weekend è stato molto bello, c’erano ragazzi di diverse regioni, Lombardia, Toscana, Trentino, Emilia, Umbria, Sicilia, Lazio e Sardegna; noi del Piemonte eravamo con il nostro referente Giorgio. Il primo giorno abbiamo esposto il lavoro che ciascun gruppo regionale aveva fatto, poi ci siamo divisi e mescolati formando altri gruppi per lavorare e confrontarci sui diversi temi, il nostro era “abitare”, poi c’era quello delle “emozioni”, il “razzismo”, la “mappatura” ed altri. Io sono andata nel gruppo della mappatura, ci hanno posto le stesse domande che si sono fatti loro e abbiamo risposto anche noi che su quel tema non avevamo mai lavorato, per confrontare i diversi punti di vista. Nel tardo pomeriggio e alla sera abbiamo esposto quello che era emerso”.

Anche a Lorenzo l’esperienza è piaciuta parecchio: “C’è stato uno scambio di pensieri e opinioni, ognuno ha portato il suo tema ed è stato interessante lo scambio che c’è stato. Mi ha colpito la diversità dei temi scelti, quello che mi è piaciuto particolarmente – e al cui gruppo di lavoro ho aderito volentieri – è stato quello del pregiudizio nei confronti del “ragazzo di comunità”, tutto ciò che la gente pensa, senza conoscere veramente la realtà dei fatti. Rispetto alle aspettative sull’esperienza, non sapevo a che cosa stavo andando incontro, ma è stata un’esperienza positiva, aspetto l’incontro di novembre in Sicilia”.

“L’esperienza in Sardegna ha avuto un forte impatto su di me, mi ha spinto a riprendere la mia vita in mano”.

Serghey ci confida le sue emozioni e dice: “L’esperienza in Sardegna è stata una bella esperienza, perché non avevo più la paura e la voglia di scappare e di tornare a casa come era successo la prima volta. Non mi sono più sentito un pesce fuor d’acqua, anche perché c’erano persone che conoscevo e con cui mi sono trovato bene. Abbiamo vissuto momenti in cui ci si divertiva e altri in cui si parlava e si condivideva, ho conosciuto meglio le storie degli altri e mi sono sentito più vicino a loro rispetto alla prima volta, in cui non riuscivo a fare niente. Questo confronto è stato positivo, ma anche un po’ negativo, perché ho visto le mie lacune, gli altri hanno già la patente, un lavoro… Io sono rimasto fermo per molto tempo. Questo confronto però mi ha fatto riflettere e quando sono tornato, ho parlato con Roberto (l’educatore dell’Over18 e dei laboratori, n.d.R.) delle possibilità di trovare lavoro, prendere la patente ecc…”.

Aspettiamo, quindi, la prossima tappa che vedrà ancora ragazze e ragazzi dei Care Leavers Network Italia protagonisti delle loro storie, della nostra storia, della nostra mobilità.

Carolina Schiavone

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