WORK LAB: aziende che formano giovani

Che cos’è Work Lab?

Si tratta di un percorso pensato per la formazione di ragazzi NEET (Not in Education, Employment or Training), che, pur avendo concluso il percorso scolastico/formativo, non hanno acquisito competenze utili per inserirsi nel mondo del lavoro, ma vogliono lavorare. La situazione in Italia è critica (https://www.rapportogiovani.it/il-pianeta-neet-in-italia/) e servono strumenti per far incontrare i bisogni formativi dei giovani con la domanda e le esigenze delle aziende del territorio. Work Lab fa sì che i giovani possano sperimentarsi nella pratica di un lavoro presso aziende che hanno bisogno di figure specifiche e desiderano formare dei giovani.

Come si è concretizzato?

A febbraio è partito un percorso pre-professionalizzante di 100 ore, che abbiamo (Istituto Sacro Cuore di Casale, n.d.r.) realizzato in collaborazione con il CNOS-FAP di Alessandria, che si è svolto presso un’azienda orafa di Valenza: quattro ragazzi diciassettenni sono stati “accompagnati” da una figura educativa nei diversi momenti per poi fare esperienza direttamente con formatori dell’azienda. Terminato il percorso, chi avrà mostrato di avere attitudine e interesse per il lavoro, potrà usufruire di una borsa lavoro di tre mesi a carico del progetto Labs To Learn (https://labstolearn.it/work-lab-casale/)

Questo è quanto racconta Milena Tacconelli, l’educatrice che segue il progetto e che ha spiegato questa eperienza in modo diffuso nell’articolo che si può trovare al link: https://pgdonbosco.it/work-lab-casale-aziende-che-formano-i-giovani-giovani-che-lavorano-per-le-aziende/.

Mercoledì 5 aprile, a percorso concluso, Muslum, che a giorni diventerà maggiorenne, ci dice come ha vissuto questa opportunità.

Come ti è sembrata questa esperienza?

Molto bella. Mi è piaciuta molto, ho imparato molte cose. Abbiamo fatto dei giorni a scuola ad Alessandria e ci hanno fatto vedere come fare il curriculum, ci hanno chiesto come andava in azienda e ci hanno insegnato come comportarci in certe occasioni. Sono molto contento, è stata una buona cosa per me.

Ti piacerebbe fare il lavoro di incastonatore?

Moltissimo, è un bel lavoro, più bello di fare il cameriere o altro. Non pensavo di poter fare questo lavoro. Mi sono impegnato molto e mi piacerebbe continuare. L’azienda è bella, Davide e Fabio (responsabili e formatori, n.d.r.) sono bravissimi. Oggi era l’ultimo giorno, ma spero di avere la borsa lavoro e continuare ad andare in azienda.

Che cosa immaginavi o speravi di fare quando sei arrivato in Italia?

Io volevo lavorare, pensavo di andare dallo zio, ma poi ho capito che stare al Gapp era meglio. All’inizio è stato difficile, poi mi sono abituato, ho imparato l’italiano, ho conosciuto tante persone. Gli educatori mi hanno aiutato, ho trovato degli amici. Ora vado in oratorio non solo a giocare, aiuto ad allenare i bambini a calcio e mi piace moltissimo. Mi piacciono i bambini.

Stai per compiere diciott’anni, che cosa ti aspetti e che cosa sogni per il futuro?

Io voglio restare qui, mi piace questa città, mi trovo molto bene. Spero di trovare un lavoro e poi una casa, come Sabri e Zerfu. E di rimanere in questa grande famiglia.

Come dice Tacco, facciamo il tifo per te, Muslum, e per tutti i ragazzi e le ragazze che ogni giorno cercano di trovare un posto nel mondo, si sforzano di superare le difficoltà, insistono a rialzarsi dopo ogni caduta, sanno fidarsi ed imparare e ci insegnano a credere in loro, che sono la parte migliore di noi.

Auguri, Muslum, di buon compleanno e buona vita!

Carolina Schiavone

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