Harambée vola in RETE

Sabato 18 giugno, presso il Centro Sportivo Beppe Viola di Torino, 14 minori della comunità residenziale Harambée, del centro diurno e del GApp hanno partecipato al Torneo Regionale di calcio a sette, organizzato dalla FIGC che con il progetto REFUGEE TEAM (https://www.figc.it/it/giovani/social-football/progetto-rete/rete-refugee-teams/) vuole favorire l’inclusione sociale e l’interazione fra pari dei minori stranieri e non, promuovendo comportamenti corretti attraverso l’educazione ai valori  e utilizzando l’attività sportiva come modello per la società civile, oltre che come occasione per far comprendere l’importanza dell’attività sportiva per la salute e il benessere delle persone.

Provenienti da tutto il Piemonte (e da nazioni diverse), sotto un sole cocente, animati dalla voglia di giocare,  divertirsi, incontrarsi e stare bene insieme, un bel numero di minori ospiti in diverse strutture di accoglienza si sono sfidati in un quadrangolare che li ha impegnati per tutta la giornata. I gruppi, più o meno numerosi , si sono incontrati e mescolati, hanno costituito le quattro squadre colorate  che si sono affrontate con spirito sportivo e grande rispetto. Hanno condiviso momenti di gioco e di convivialità, si sono incontrati, raccontati, conosciuti, confrontati.

Riportiamo di seguito dei brani tratti da interviste fatte sul campo o subito dopo l’evento.

Siamo qui a Torino con I., un ragazzo della comunità residenziale per minori, Harambée. Come sta andando la giornata? E che cosa ti sta divertendo di più ? Quali sono le tue impressioni sulla giornata?

  • È bella, mi è piaciuta perché ho conosciuto tante persone, ho fatto amicizia. È divertente giocare con persone che non conosci, ci stiamo divertendo un sacco anche con i miei compagni. E speriamo di vincere! Anche se non è tanto importante vincere, quanto stare bene insieme…

Passiamo a C., un ragazzo del centro diurno di Harambée. Che cosa pensi di questa giornata?

  • Penso che questa giornata sia molto utile per noi ragazzi, impariamo un po’ il gioco del calcio, impariamo come funziona, ma soprattutto ci stiamo divertendo molto.

È la volta di una ragazza, J., anche lei frequenta il centro diurno. Come ti è sembrata la giornata? Che ne pensi di questa iniziativa? E, soprattutto, che cosa ti porti a casa?

  • Molta felicità! Sono stata contenta di giocare con altri ragazzi, tutti molto simpatici. Si è creata subito una bella atmosfera, ci siamo incoraggiati a vicenda, ci facevamo i complimenti. Sì, c’era una bella intesa, con noi ha giocato M., un ragazzo afgano che è venuto accompagnato dal fratello, gli piace tanto giocare a calcio e quindi non voleva perdersi questo torneo. È molto bravo, gentile, anche se non ha parlato molto, era uno di noi.

A torneo concluso, chiediamo a M., un ragazzo del GApp, il gruppo appartamento per giovani adulti, che ha giocato nella squadra che andrà alle interregionali a Milano, domenica 26 giugno. Come ti è sembrata questa giornata? Che cosa puoi dirci tu che ti alleni a livello professionistico?

  • La giornata è stata bellissima, eravamo lì per divertirci, non per vincere, per essere vicini e conoscere altri ragazzi che vivono in altre comunità, per stare insieme e fare amicizia.  Ci siamo scambiati esperienze e raccontate storie di vita.  La mia squadra non era cosi forte, ce n’era una molto forte, fatta tutta di ragazzi grandi, molto bravi, ma nella nostra c’era un bello spirito di gruppo. È stato quello che ci ha fatto vincere: ognuno ha dato quello che poteva, ognuno pensava alla squadra e non a sé stesso. Abbiamo fatto tre partite che sono andate benissimo, abbiamo vinto noi della squadra gialla, ma in realtà hanno vinto tutti. Ha vinto lo sport e l’amicizia!

Per finire sentiamo il parere di G., anche lui vive nella comunità residenziale. Che ne pensi della giornata di torneo? Che cosa ti è piaciuto di più?

  • Mi è piaciuta la giornata perché ho conosciuto persone di culture diverse, ci siamo divertiti a giocare insieme. Ci siamo impegnati per giocare bene, abbiamo dato tanto, sono comunque contento di aver partecipato, anche se non abbiamo vinto neanche una partita. Io ho guardato tutte le partite e ho fatto il tifo per tutti.

La giornata è stata bella ed entusiasmante per tutti: il valore dello sport, il sano agonismo, ma soprattutto l’accoglienza e l’amicizia hanno fatto “rete”.

Alla squadra gialla di Harambée, vincitrice del torneo, qualificata per le interregionali del 26 giugno a Milano, auguriamo di continuare così, sulla strada del successo, in campo e fuori dal campo. A fare il tifo ci sarà un bel gruppo di ragazze e ragazzi, di amici vecchi e nuovi, volti che sorridono, mani che battono il cinque, braccia che accolgono, cuori che battono vicini.

Ref. Carolina Schiavone

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