La vita è quotidiana

Pensavo alle piccole cose, che senza rendercene conto abbiamo modificato o persino tolto dalla nostra routine. 

Alle difficoltà che hanno tirato fuori il meglio di noi. Così abbiamo iniziato a pesare il tempo, ad amare il silenzio, ad accettare quello che non possiamo cambiare. Abbiamo fatto di quattro mura il campo sportivo più grande dove allenarci e le finestre, abbiamo saputo guardarle come scorci di mare, di terra, di prospettive. Abbiamo fatto del soggiorno, luogo della condivisione, un posto sicuro; abbiamo lasciato sui cuscini le nostre paure senza chiederci come mai lo stessimo facendo, e a volte abbiamo persino permesso che ci trascinassero nelle stanze più segrete della nostra vita. Ci siamo permessi di annoiarci! 

È come essere nati due volte, è come se tutto quello che non potevamo vedere, ora, ci corresse incontro. 

Ne usciremo ragazzi, ognuno come può, ognuno con le proprie forze, le fragilità saranno le nostre sfumature più belle e smetteremo di vergognarci per quello che non siamo riusciti ad essere, per le promesse non mantenute, per quelle lacrime che abbiamo versato. 

Ne usciremo con la testa alta, le spalle forti e larghe, qualche ferita aperta e coraggio da vendere; sapremo come sceglierci, come aspettare, impareremo l’importanza del non rimandare. 

Ne usciremo senza dimenticare nulla! 

Esprimeremo riconoscenza alle persone che hanno fatto e fanno, per questi giorni, mesi di paure e affanni da smaltire, da rielaborare, da trasformare; sapremo probabilmente cosa fare e come farlo, e non vi preoccupate se qualcosa resta in disordine. Mostriamo le nostre passioni, accresciamo il sapere, respiriamo; ascoltiamo questa calma, leggiamo, divertiamoci comunque, apriamo il cuore, mettiamo le mani in modo tale che possano tenere, contenere, custodire. 

La vita è quotidiana!

Daniela 

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