TRA-GUARDI!

“Atto di traguardare attraverso due punti di mira o di riferimento […], punto d’arrivo di una corsa ciclistica, automobilistica, podistica, ecc., […], momento conclusivo o frase finale di opere, imprese, situazioni che si sono svolte per un lungo periodo di tempo o sono state precedute da lunga attesa“, questi sono alcuni dei significati riportati dal dizionario Treccani alla voce traguardo.

Traguardi sportivi.

Irene ha iniziato a frequentare la scuola di Karatè Yudanshakai di Casale nel novembre dello scorso anno: “Per me il karate è importante, molto importante, per la disciplina, ma anche perchè dà la possibilità di difendersi dalle aggressioni. Appena cominciato avevo paura, timore rispetto al maestro, nelle prime lezioni mi riprendeva sempre, poi sono migliorata. Subito volevo cambiare sport, poi ho capito che dovevo tenere, farmi dare consigli dal maestro e ho fatto così. Sono cambiata, prima non credevo tanto in me stessa, facevo le cose affrettate, non avevo voglia di stare con gli altri ad allenarmi. Poi li ho conosciuti, mi sono data una possibilità e adesso mi trovo bene, solo che in gara, davanti ai giudici sono molto in ansia, penso di non potercela fare, invece poi mi accorgo che riesco e a volte anche bene. Adesso vado in palestra e sento la mente più libera, se sono stressata per la scuola, il karatè mi aiuta molto!”

Anwar conferma che anche per lui è importante: “Mi ha aiutato a migliorare il carattere, a non reagire alzando le mani sugli altri. Riguardo agli altri, cerco di portare rispetto, rispetto nei confronti dell’avversario, insomma. In gara apprendiamo sempre qualcosa dagli altri, vedendo i loro sbagli e le cose giuste. Vincere mi rende felice e mi spinge ad andare avanti, mi chiedo che cosa ho fatto bene oppure che cosa ha sbagliato l’avversario. Quando perdo cerco di non demoralizzarmi, ma di sforzarmi di capire che cosa ho sbagliato, dove ho mancato nell’impegno. Se vinco, cerco di non esagerare, di non vantarmi”.

Il maestro Polello della scuola Yudanshakai-karate (https://www.facebook.com/YUDANSHAKAICASALE/?locale=it_IT) spiega che ciò su cui punta maggiormente è la responsabilità, nella disciplina del karate – che è un’arte marziale, non tanto uno sport – è essenziale essere consapevoli che l’impegno profuso nell’allenarsi, nel lavoro costante è ciò che poi si raccoglie quando si incontra l’altro, che sia nella relazione con i compagni o sul tatami di fronte all’avversario. Non si punta alla competizione, perchè l’importante è al formazione, lo studio del karate in senso più tradizionale, tenendo d’occhio lo sviluppo del ragazzo o della ragazza che entra a far parte della scuola, la disciplina – come detto chiaramente da Irene – è elemento essenziale, ma anche l’impegno e la relazione con l’altro e – come afferma Anwar – la consapevolezza di sè e la capacità di imparare qualcosa dalle sconfitte come dalle vittorie.

Traguardi formativi.

“Il percorso di formazione è stato ed è molto faticoso: fisicamente, perchè mi alzo molto presto al mattino per andare a scuola e torno in comunità che è quasi sera, mentalmente perchè devo stare attento a lezione e poi in laboratorio, il lavoro di incassatura richiede molta attenzione” dice Adil, all’ultimo anno del corso di operatore alla lavorazione dell’oro e dei metalli preziosi (https://www.foral.org/valenza-v-melchiorre/).

Sabato scorso, il 13 maggio, al Centro comunale di Cultura di Valenza, ha ricevuto un prezioso riconoscimento: il suo disegno è stato premiato nella sezione “Progetti” della XIV edizione del concorso Sant’Eligio (https://www.ilpiccolo.net/generic/2023/05/13/news/concorso-sant-eligio-2023-tra-i-vincitori-molti-valenzani-152489/).

“All’inizio non ci credevo, non ci pensavo proprio, era un concorso a cui ho partecipato perchè l’insegnante ha selezionato i lavori di alcuni alunni. Quando l’ho saputo, ero felice di questo traguardo, ma non volevo andare a ritirare la pergamena. Poi mi sono convinto e sono andato, ma mi sono sentito molto a disagio quando mi hanno chiamato per la consegna del riconoscimento, c’erano le autorità…” chiosa cercando di dissimulare una sorta di imbarazzo residuo.

Motivazione, impegno, duro lavoro: “Sono imprescindibili per raggiungere un traguardo; la prima ti fa muovere, alzare al mattino e andare avanti nella giornata e nei giorni; il secondo serve per resistere, non cedere, l’ultimo per avere risultati concreti. Se dovessi dare un suggerimento al me stesso che iniziava questo percorso formativo tre anni fa, direi che il primo passo è frequentare con costanza, molta costanza. Bisogna continuare, continuare, continuare e non abbattersi”.

Continuare fino al traguardo.

“La parola suggerisce che il traguardo è negli occhi, è la cifra, la chiave di lettura di un percorso, la fessura attraverso cui far passare lo sguardo tracciando una linea invisibile, lungo cui scoccare la propria vita. Il traguardo non è una linea cui arrivare, è il principio dell’inizio negli occhi” (da “Una parola al giorno” https://unaparolaalgiorno.it/significato/traguardo).

I traguardi raggiunti, come quelli ancora da conquistare, brillano negli occhi di questi ragazzi!

Rif. Carolina Schiavone

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